venerdì 24 giugno 2011

Mineralogia della Val Imperina

PIRITE

La pirite è un minerale molto comune composto da disolfuro di ferro (II) (FeS2) che prende il nome dal termine greco pyros (fuoco) poiché produce scintille se percosso con un pezzo di metallo. Per via del color oro era noto in passato come l'oro degli stolti; se riscaldato alla fiamma emette una miscela di solfuri dal classico odore di uova marce. Si presenta in cristalli cubici, pentagonododecaedrici od ottaedrici, a volte con le facce alternate striate longitudinalmente  striature triglife). Sono abbastanza frequenti geminazioni di vario tipo, fra le quali la cosiddetta 'croce di ferro', risultante dalla geminazione di due pentagonododecaedri compenetrati.
È frequente rinvenirla sotto forma di cristalli in varie forme, a volte anche geminati di compenetrazione di due pentagonododecaedri. È possibile trovarla anche in aggregati microgranulari, fibroso-raggiati, dentritici, etc. I cristalli sono spesso ricoperti da una patina di limonite.



CALCOPIRITE

La Calcopirite è un minerale di rame ferro e zolfo che cristallizza in un sistema tetragonale a corpo centrato di composizione chimica: CuFeS2. Il colore varia dall'ottone al giallo oro, presenta una durezza da 3.5 a 4 in scala Mohs. Le venature di colore violetto, con striscio di colore verde sono una caratteristica tipica del minerale. Esposta all'aria, la calcopirite ossida, formando diversi ossidi, idrossidi e solfati. Minerali di rame associati includono la bornite, un solfuro, (Cu5FeS4), la calcocite (Cu2S), la covellite (CuS), la digenite (Cu9S5); carbonati quali malachite e azzurrite, e rari ossidi come la cuprite (Cu2O). La calcopirite è di rado rinvenuta in associazione con rame nativo.
La calcopirite è spesso confusa con la pirite, sebbene quest'ultima cristallizza in un sistema cubico e non in un sistema tetragonale a corpo centrato. Inoltre la calcopirite è rinvenuta in gran quantità, raramente in forma cristallina, e meno fragile. La calcopirite ha un colore giallo più scuro della pirite, con tinta verdognola e riflessi bruni. Viene anche definita "rame giallo"per l'alto contenuto di rame e per il suo colore.


GALENA

La galena è un minerale, un solfuro di piombo. Il nome deriva dal greco γαλήνη = mare calmo. Descritto per la prima volta da Plinio il Vecchio come minerale di piombo. Spesso la galena contiene percentuali sensibili di argento, per questa ragione è noto anche come piombo argentifero. Cubi, ottaedri e loro combinazioni, raramente in lamine e geminati. Concresce, a volte, con sfalerite, oppure come pseudomorfa di piromorfite. La superficie dei cristalli è spesso ruvida, a volte ricoperta da quarzo, calcite e calcopirite. La galena non è un metallo nobile. Si trova soprattutto in giacimenti filoniani di origine idrotermale, accompagnata da diversi tipi di ganga (ad esempio calcite, quarzo, fluorite e barite). Quando affiora in superficie la galena si può trovare spesso alterata, per azione degli agenti atmosferici, e trasformata parzialmente in carbonati di piombo, ossidi e solfati. Si presenta in cristalli cubici di colore grigio piombo, aggregati granulari, grossolani o compatti, scheletrici o in stalattiti. Malleabile, fonde molto facilmente sul carbone di legna, producendo vapori solforosi e piccole sferule malleabili. Solubile in HNO3 con separazione di zolfo e formazione di PbSO4. Nella pulitura, eventuali rivestimenti di calcite possono essere rimossi con acido acetico. È il principale minerale utile per l'estrazione di piombo. Nel passato la galena è stata estratta più per il suo contenuto di argento (soprattutto in epoca medievale quando l'argento era largamente usato per battere moneta) che per la produzione di piombo. Nel secolo scorso, prima del crollo del prezzo dell'argento, questo prezioso metallo ha assunto connotazioni economiche interessanti come sottoprodotto assai remunerativo delle miniere di galena. Era utilizzata per costruire un primitivo tipo di diodo raddrizzatore, usato nelle ormai obsolete radio a galena. Veniva utilizzata anche come componente per le vernici, ma già da tempo questo uso è stato abbandonato per l'alta tossicità del piombo.




CINABRO

Il cinabro è un minerale dall'aspetto rossiccio noto già ai Greci (gr. Κιννάβαρι). Da questo minerale, tramite arrostimento, si estrae il mercurio. I più importanti giacimenti si trovano ad Almadén in Spagna, a Idria in Slovenia e in Italia nella zona del Monte Amiata. Cristallizza nel sistema trigonale. In genere si presenta in masse che hanno un tipico colore rosso vivo. Le uniche località in cui sia frequente la formazione di splendidi cristalli fino a dimensioni di alcuni centimetri si trovano nella provincia cinese dello Hunan.



SIDERITE

La siderite è un minerale. È anche il vecchio nome con il quale si indicavano le meteoriti ferrose. Proprietà fisico-chimiche Colore più o meno chiaro, con lucentezza caratteristica, detta metallica. Fanno eccezione il rame, che rosso, e l'oro, che é giallo.


LIMONITE

La limonite è un ossido idrato (cioè composto contenente un certo numero di molecole di acqua) di ferro, FeO(OH)·nH2O, che si forma per disfacimento di altri minerali ferrosi dei cui giacimenti forma il cappello.
La limonite è una miscela di minerali e materiali amorfi, forma masse terrose, concrezionari, mammellonari e stalattitiche, e aggregati fibrosi e raggianti. Frequentemente pseudomorfa, su pirite e su altri minerali di ferro. È di colore giallo, giallo marrone, bruno e nerastro. Ha stria giallo marrone. È traslucida o semiopaca. Le masse terrose di limonite hanno colori che vanno dal bruno al giallo, vengono chiamate ocre e sono utilizzate come coloranti; la più fine è detta terra di Siena. Si forma come minerale secondario nella zona di ossidazione dei giacimenti di ferro. Si forma anche per precipitazioni in acque marine, dolci e paludose. È uno tra i minerali contenenti più ferro (Fe) infatti, è uno dei minerali preferiti dalle industrie metallurgiche.



Foto e descrizioni tratte da Wikipedia e dal WEB! 

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