2° USCITA Domenica 3
Giugno.
Torniamo a vedere le impronte di Dinosauro sul Monte Pelmo e
la Geomorfologia attorno al M. Pelmo, faremo pratica di riconoscimento rocce e
strutture sedimentarie.
Prenderemo
il sentiero 472 CAI, Cartina Tabacco 1:25.000 Foglio 015, partenza dal Passo
Staulanza (1766m), sentiero
in quota facile senza grosso dislivello. L’ultima parte, per raggiungere le
impronte, subito sotto la parete del Pelmo, di circa 30 min, sarà quella un po’
più impegnativa, ma alla portata di grandi e piccini!
Queste
Impronte sono state lasciate durante il Triassico Superiore, precisamente nei
periodo Norico/Retico.
Queste
impronte sono l’icnofauna dinosauriana triassica più ricca di tutta Italia, classificate con
l’acronimo di ZAMP (Zoldo Alto-Monte Pelmetto), si trovano su un masso di
Dolomia Principale, caduto dalla parete del M. Pelmo, a circa 2050 m di quota.
La
Dolomia principale si è formata dall’accumulo di Fanghi carbonatici, circa 230
milioni di anni fa, in una piana di marea (tidale).
Questo
masso contiene 5 piste (ZAMP) con circa un centinaio di impronte, appartenenti
a tre diversi gruppi.
Nell’angolo
inferiore sinistro, si vedono tre piste di impronte (B) di un piccolo dinosauro
bipede carnivoro, lungo circa 1,5m ed alto circa 1m, con le zampe tridattile,
con camminata a passo doppio di circa 60-70 cm, orme di 6-7 cm. Queste impronte
possono essere attribuite a THERAPODI primitivi, probabilmente a CERATOSAURIA.
Sulla
destra, rispetto alle prime, si nota una pista mal conservata (C), lunga ed
incompleta, impronte sub circolari o ellittiche, con diametro di circa 15 cm e
sparse orma di mani piccole, che si appoggiavano nella corsa. Passi doppi
lunghi più di un metro, molto angolate sono attribuibili ad un PROSAUROPDE,
dinosauro quadrupede o semi bipede, di 3-4 m di lunghezza, 1,5 di altezza in
marcia semi bipede.
La
pista più bella ed evidente e meglio conservata, attraversa il masso per tutta
la sua lunghezza (A). Sono impronte con passo doppio di oltre 50 cm, orme
tridattili, di una dozzina di centimetri, attribuibili ad ORNITINSCHI
primitivi.
Lungo
il tragitto avremo modo di vedere diversi processi geomorfologici che hanno
modellato il territorio negli ultimi milioni di anni, processi legati
all’ultimo periodo glaciale e post glaciale ( Pleistocene sup.). Frane di
crollo, scivolamento e detrito di versante, residui di morene glaciali.
Scenderemo
poi a Pala Favera, lungo il sentiero CAI 472, dove avremo lasciato alcune
macchine, percorrendo a ritroso nel tempo le Formazioni Rocciose che
attraverseremo:
Dolomia
Principale [DP] [Norico]
Dolomie
di colore chiaro, da grigie a biancastre, ben stratificate, alternate a livelli
di stratificazione pluridecimetrici, bioturbati, talora fossiliferi, a bivalvi
(Neomegalodon) e gasteropodi (Wortenia) e stromatolitici, talora con evidenze
di esposizione subaerea con mud-cracks e tapee
FM
di Travenanzes [TVZ](ex Raibl-Carnico(Tuvalico))
Peliti,
arenarie, conglomerati e marne (rocce terrigene-terrigeno carbonatiche)
varicolori (verdi, rosse, violette e grigie) alternate a dolomie chiare (Rocce
Calcaree).
Rocce
alla base della Dolomia principale in tutte le Dolomiti.
FM
Heiligkreuz [HKS] (ex Durrenstein - Carnico(Tuvalico)) – Membro delle Areniti
di Dibona
Formazione
molto complessa e di difficilmente cartografabile perché spesso ricoperta di
sedimenti e depositi postglaciali, di facile erosione.
Suddivisa
in 3 Membri: Borca, Areniti del Dibona, di Lagazuoi. Si rimanda alle Note del
Foglio 29 Cortina d’Ampezzo per maggiori dettagli.
Noi
dovremmo trovare, lungo la discesa a Pala Favera, le Areniti del Dibona.
Dolomia
Cassiana [DCS]
Dolomie
cristallini massicce, di piattaforma carbonatica.
Formazione
di S.Cassiano [SCS]
Formazione
di deposito bacinale delle coeve piattaforme carbonatiche delle Dolomie
Cassiane.
Calcareniti
oolitico-bioclastiche e arenarie vulcanico detritiche. FM altamente
fossilifera.
7.30 Ritrovo e Partenza Parcheggio Sportler (Uscita
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Ritorno ore 18.00 a Treviso
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