lunedì 27 giugno 2011

Foto 3a uscita

Sulla dx trovate le Foto, basta cliccarci sopra e si apre Picasaweb, dove potrete vederle e salvarle sul vostro PC
Saluti
Alessandro

venerdì 24 giugno 2011

Mineralogia della Val Imperina

PIRITE

La pirite è un minerale molto comune composto da disolfuro di ferro (II) (FeS2) che prende il nome dal termine greco pyros (fuoco) poiché produce scintille se percosso con un pezzo di metallo. Per via del color oro era noto in passato come l'oro degli stolti; se riscaldato alla fiamma emette una miscela di solfuri dal classico odore di uova marce. Si presenta in cristalli cubici, pentagonododecaedrici od ottaedrici, a volte con le facce alternate striate longitudinalmente  striature triglife). Sono abbastanza frequenti geminazioni di vario tipo, fra le quali la cosiddetta 'croce di ferro', risultante dalla geminazione di due pentagonododecaedri compenetrati.
È frequente rinvenirla sotto forma di cristalli in varie forme, a volte anche geminati di compenetrazione di due pentagonododecaedri. È possibile trovarla anche in aggregati microgranulari, fibroso-raggiati, dentritici, etc. I cristalli sono spesso ricoperti da una patina di limonite.



CALCOPIRITE

La Calcopirite è un minerale di rame ferro e zolfo che cristallizza in un sistema tetragonale a corpo centrato di composizione chimica: CuFeS2. Il colore varia dall'ottone al giallo oro, presenta una durezza da 3.5 a 4 in scala Mohs. Le venature di colore violetto, con striscio di colore verde sono una caratteristica tipica del minerale. Esposta all'aria, la calcopirite ossida, formando diversi ossidi, idrossidi e solfati. Minerali di rame associati includono la bornite, un solfuro, (Cu5FeS4), la calcocite (Cu2S), la covellite (CuS), la digenite (Cu9S5); carbonati quali malachite e azzurrite, e rari ossidi come la cuprite (Cu2O). La calcopirite è di rado rinvenuta in associazione con rame nativo.
La calcopirite è spesso confusa con la pirite, sebbene quest'ultima cristallizza in un sistema cubico e non in un sistema tetragonale a corpo centrato. Inoltre la calcopirite è rinvenuta in gran quantità, raramente in forma cristallina, e meno fragile. La calcopirite ha un colore giallo più scuro della pirite, con tinta verdognola e riflessi bruni. Viene anche definita "rame giallo"per l'alto contenuto di rame e per il suo colore.


GALENA

La galena è un minerale, un solfuro di piombo. Il nome deriva dal greco γαλήνη = mare calmo. Descritto per la prima volta da Plinio il Vecchio come minerale di piombo. Spesso la galena contiene percentuali sensibili di argento, per questa ragione è noto anche come piombo argentifero. Cubi, ottaedri e loro combinazioni, raramente in lamine e geminati. Concresce, a volte, con sfalerite, oppure come pseudomorfa di piromorfite. La superficie dei cristalli è spesso ruvida, a volte ricoperta da quarzo, calcite e calcopirite. La galena non è un metallo nobile. Si trova soprattutto in giacimenti filoniani di origine idrotermale, accompagnata da diversi tipi di ganga (ad esempio calcite, quarzo, fluorite e barite). Quando affiora in superficie la galena si può trovare spesso alterata, per azione degli agenti atmosferici, e trasformata parzialmente in carbonati di piombo, ossidi e solfati. Si presenta in cristalli cubici di colore grigio piombo, aggregati granulari, grossolani o compatti, scheletrici o in stalattiti. Malleabile, fonde molto facilmente sul carbone di legna, producendo vapori solforosi e piccole sferule malleabili. Solubile in HNO3 con separazione di zolfo e formazione di PbSO4. Nella pulitura, eventuali rivestimenti di calcite possono essere rimossi con acido acetico. È il principale minerale utile per l'estrazione di piombo. Nel passato la galena è stata estratta più per il suo contenuto di argento (soprattutto in epoca medievale quando l'argento era largamente usato per battere moneta) che per la produzione di piombo. Nel secolo scorso, prima del crollo del prezzo dell'argento, questo prezioso metallo ha assunto connotazioni economiche interessanti come sottoprodotto assai remunerativo delle miniere di galena. Era utilizzata per costruire un primitivo tipo di diodo raddrizzatore, usato nelle ormai obsolete radio a galena. Veniva utilizzata anche come componente per le vernici, ma già da tempo questo uso è stato abbandonato per l'alta tossicità del piombo.




CINABRO

Il cinabro è un minerale dall'aspetto rossiccio noto già ai Greci (gr. Κιννάβαρι). Da questo minerale, tramite arrostimento, si estrae il mercurio. I più importanti giacimenti si trovano ad Almadén in Spagna, a Idria in Slovenia e in Italia nella zona del Monte Amiata. Cristallizza nel sistema trigonale. In genere si presenta in masse che hanno un tipico colore rosso vivo. Le uniche località in cui sia frequente la formazione di splendidi cristalli fino a dimensioni di alcuni centimetri si trovano nella provincia cinese dello Hunan.



SIDERITE

La siderite è un minerale. È anche il vecchio nome con il quale si indicavano le meteoriti ferrose. Proprietà fisico-chimiche Colore più o meno chiaro, con lucentezza caratteristica, detta metallica. Fanno eccezione il rame, che rosso, e l'oro, che é giallo.


LIMONITE

La limonite è un ossido idrato (cioè composto contenente un certo numero di molecole di acqua) di ferro, FeO(OH)·nH2O, che si forma per disfacimento di altri minerali ferrosi dei cui giacimenti forma il cappello.
La limonite è una miscela di minerali e materiali amorfi, forma masse terrose, concrezionari, mammellonari e stalattitiche, e aggregati fibrosi e raggianti. Frequentemente pseudomorfa, su pirite e su altri minerali di ferro. È di colore giallo, giallo marrone, bruno e nerastro. Ha stria giallo marrone. È traslucida o semiopaca. Le masse terrose di limonite hanno colori che vanno dal bruno al giallo, vengono chiamate ocre e sono utilizzate come coloranti; la più fine è detta terra di Siena. Si forma come minerale secondario nella zona di ossidazione dei giacimenti di ferro. Si forma anche per precipitazioni in acque marine, dolci e paludose. È uno tra i minerali contenenti più ferro (Fe) infatti, è uno dei minerali preferiti dalle industrie metallurgiche.



Foto e descrizioni tratte da Wikipedia e dal WEB! 

mercoledì 22 giugno 2011

Dettaglio Programma 3a Uscita - Val Imperina e Museo Mineralogico-Paleontologico di Agordo

8.30
Partenza Parcheggio Sportler TV SUD
10.00 - 12.00
Dopo un buon Caffè in piazza ad Agordo, e raggiunti dal prof. Preloran dell'Istituto Follador, Visiteremo le due sedi del Museo Minerario, Mineralogico-Paleontologico.
12.00 - 13.30
Pranzo Ostello Val Imperina. 17,00 €
Menu Fisso Tipico Agordino
13.30 - 16.30
Vista al Centro Minerario Val Imperina, accompagnati sempre dal Prof Preloran!
18.00
Ritorno a Treviso
Come già anticipato, la giornata non presenta alcuna difficoltà e non serve lo zaino. Portatevi le scarpe da ginnastica, o al massimo una pedula. Non lo scarpone che non serve! Macchian fotografica e speriamo in una bella gironata!!
A Domenica
Alessandro

lunedì 20 giugno 2011

RESOCONTO 2° USCITA 19 maggio 2011

Bravi! Bravi! Bravi!
Stiamo Crescendo in performance ed entusiasmo!
Giornata sicuramente impegnativa, ma la soddisfazione finale è stata grande!

Vi informo che il ciclista al quale abbiamo riempito la borraccia, ha vinto la gara e sul Podio a Pubblicamente ringraziato Geovagando.org!ahahahahaah!!! ^_^

Impronte di Dinosauro.
Abbiamo trovato un sentiero molto bagnato, a volte anche difficile!! Ma siamo rimasti in piedi! L’ultimo tratto, l’avvicinamento alle impronte, è stato impegnativo, anche per colpa mia, perche se non perdevo il sentiero, e non vi portavo in Frana, forse si faceva meno fatica. Anche se….la scoperta del nuovo masso con le "nuove" impronte…...vi farò sapere!!
Un incoraggiamento a quelli che sono venuti via con le “infradito” oppure con il caminetto e la griglia e non sono riusciti a raggiungere la prima meta! Bravi lo stesso!

UNA FAVOLA!
Grazie Ancora al sig. Ivano dall’Acqua, Sindaco di Selva di Cadore, per l’interessante ed esaustivo accompagnamento durante la visita!
Dovete assolutamente visitarlo, se passate per Selva o ci passate vicino!
Il Percorso geologico/paleontologico e quello Archeologico, sono stati preparati con assoluta precisione scientifica e didattica, utilizzando tecnologia sicuramente all’avanguardia e per una facile ed immediata comprensione, anche per i più piccoli! Meta da pianificare per gite scolastiche od escursioniste, collegate alla visita delle impronte o di Mondeval. Vi ricordo che il museo, oltre alle trattazione geo-palentologica della Val Fiorentina e delle Impronte sul Monte Pelmo, è dedicato per gran parte, alla ricostruzione della Scoperta dell’uomo di Mondeval. ANDATECI!!!

Le foto sono inserite sia sul sito, che su Facebook! Se qualcuno vuole anche gli originali, fatemelo sapere!

Ci vediamo Domenica per la 3a USCITA!
Alessandro

giovedì 16 giugno 2011

Dettaglio programma 2a Uscita Geovagando.org - Zoldo - M. Pelmo e Val Fiorentina -

Carissimi,
l’uscita di Domenica alle impronte di Dinosauro è confermata! Il tempo dovrebbe tenere, speriamo in una bella giornata!!


Vi descrivo il dettaglio della giornata, ho modificato il percorso per inserire due semplici e interessanti tappe!

Partenza parcheggio Sportler Uscita Autostrada TV SUD (arrivate un po’ prima)

Arrivo a Dont (Sopra Forno di Zoldo) dove ci fermeremo, lungo la strada, per vedere un “Affioramento sulla Formazione di DONT.
Quest’affioramento (dove oltretutto ho fatto la Sottotesi di Rilevamento Geologico), è importantissimo dal punto di vista stratigrafico e fossilifero. Potremo cercare e vedere qualche ammonite, potremo vedere una piega (anticlinale ) ad asse verticale, che fa affiorare diverse Formazioni rocciose! La Tettonica in quest’area è molto importante ed ha influenzato enormemente la sedimentazione di questi strati. Pochi chilometri a sud, presso Forno di Zoldo, è presente la Faglia della Val Sugana, lineamento Tettonico di delimitazione SUD delle DOLOMITI. Questo sito sarà una delle mie proposte di Caratterizzazione come di Geosito per la Regione Veneto.


Impronte di Dinosauro M. Pelmo
Prenderemo il sentiero 472 CAI, Cartina Tabacco 000 Foglio 025, partenza dal Passo Stulanza (1766m), sentiero in quota facile senza grosso dislivello. L’ultima parte, per raggiungere le impronte, subito sotto la parete del Pelmo, di circa 20 min, sarà quella un po’ più impegnativa ma alla portata di grandi e piccini! Non vi preoccupate! Allegato il profilo Altimetrico.




Visitate le impronte, “eseguite” le foto di rito, ascoltata la mia spiegazione di circa 3 ore (solo l’abstract)  sulle impronte e sulla geomorfologia del M.Pelmo, andremo in cerca di un’altra Formazione Rocciosa (Strati di Raibl) dove, spesso e volentieri si possono trovare Ammoniti ed altri fossili.
Pranzeremo, quando avremo fame, lungo il percorso e ritorneremo al Passo Staulanza per le caffettino e ci sposteremo a Selva di Cadore.

Selva di Cadore – Museo Cazzetta
Visteremo il museo, per maggiori dettagli, vi linko il sito, o se volete leggete qua sotto:
Costo ad personam 5,00 €

Box Folds Val Fiornetina
Scendendo lungo la statale verso Agordo, sulla Sx idrografica dovremo trovare un Geosito della Regione Veneto (G019). Le Box Fold sono delle particolari pieghe (delle stratificazioni rocciose), molto spettacolari e rappresentanti delle deformazioni avvenute durante il sollevamento delle alpi. Sosta breve e poi torneremo a Treviso.

Ritorno a Treviso verso le 18.00-18.30

Attrezzatura da Trakking, con scarpe da montagna e zaino leggero (non serve lo zaino da 40lt) ! Portatevi una giacca o un poncho se eventualmente piove. Pranzo al Sacco e macchina Fotografica!!
n.015 Tabacco 000 - Marmolada, Pelmo, Civetta-Moiazza
Meridiani Montagne - Civetta 000



lunedì 13 giugno 2011

Polo Geovagando.org

Prenotate la vostra polo di Geovagando.org, inviando una mail a info@geovagando.org, indicando quantitativo e taglie!
Polo bianca qualità super, con logo grande a cuore ricamato a colori. Scritta ricamata www.geovagando.org sul retro del colletto. In regalo il berrettino di geovagando.org (bianco con logo ricamato)


sabato 11 giugno 2011

Spostamento 2a Uscita

L'uscita di Domani 12 Giugno, alle impronte di Dinosauro sul Monte Pelmo, causa tempo incerto, viene spostata a Domenica 19 Giugno! Stessi orari stesse modalità!
Saluti
Alessandro

giovedì 9 giugno 2011

GEOSITO

I geositi sono elementi, zone o località di interesse geologico di rilevante valore naturalistico ed importanti testimoni della storia della Terra. Essi rendono “peculiari” i luoghi e le aree territoriali in cui sono inseriti per i loro specifici fattori fisici, morfologici, climatici e strutturali.
Il progetto “Il Censimento Nazionale dei Geositi”, avviato nell’anno 2002, si propone di realizzare a livello nazionale il censimento dei geositi affinché possa diventare strumento utile sia per la  conoscenza geologica del nostro territorio, sia per la pianificazione territoriale e per la tutela paesistico - ambientale.
Ad oggi l’inventario comprende circa 3700 geositi censiti sul territorio nazionale. Si tratta di un numero che si modifica in continuazione poiché il lavoro procede contemporaneamente sia con l'inserimento di nuovi geositi, sia con la revisione e, a volte, l'eliminazione di geositi già presenti in banca dati.

Il Repertorio Nazionale dei Geositi è il progetto dell’ISPRA che ha come primo intento la geoconservazione e secondariamente, l’ambizione di realizzare una selezione dei geositi di rilevanza nazionale.
Il progetto è iniziato nel 2008 con l'attivazione di un Tavolo di Lavoro ISPRA - Regioni e Province Autonome al fine di:
- valutare lo stato del patrimonio geologico nazionale, anche alla luce dell’introduzione dei geositi nella pianificazione territoriale, a seguito dell’approvazione del “Codice dei Beni culturali e del paesaggio” (Dlgs. 42/2004), noto come Codice Urbani;
- stabilire di comune accordo i criteri per selezionare tra i siti di interesse geologico regionale e locale, quelli di rilevanza nazionale;
- allineare i contenuti delle Banche Dati esistenti, anche a livello locale con quelli della Banca Dati Geositi dell'ISPRA e, non ultimo, confrontarsi sulle problematiche relative alla tutela dei geositi.
Con questo obiettivo il Tavolo di Lavoro ISPRA - Regioni e Province Autonome ha nominato un Gruppo di Lavoro ristretto, costituito dalle regioni Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise ed Emilia Romagna che ha lavorato alla definizione dei criteri da adottare per la selezione dei geositi di interesse nazionale.
I risultati del lavoro del GdL sono stati presentati nel  workshop “Dal Censimento al Repertorio Nazionale dei Geositi. Esperienze a confronto”, tenutosi a Roma, presso la sede dell'ISPRA, il 4 giugno 2009.

da ISPRA

domenica 5 giugno 2011

3a USCITA DOMENICA 26 GIUGNO

Domenica 26 Giugno andremo a vistiare il Centro Minerario della Val Imperina ed il bellissimo Museo Mineralogico - Paleontologico di Agordo situati all'interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi. (http://www.dolomitipark.it/)






La Val Imperina, nota soprattutto per i trascorsi di importante distretto minerario, è una valle laterale del T. Cordevole, impostata lungo una evidentissima discontinuità strutturale (sovrascorrimento della Valsugana) che porta a contatto le rocce antichissime del Basamento metamorfico (filladi) con le rocce dolomitiche stratificate della Dolomia Principale (vedi sezione schematica).


BM = Basamento metamorfico (Filladi)
DP = Dolomia Principale
MS = Mineralizzazione a solfuri (giacimento)
LVS = Linea della Valsugana (sovrascorrimento)
 Il profilo trasversale della valle evidenzia una spiccata asimmetria (valle asimmetrica), determinata dalla diversità litologica dei due versanti: il fianco destro, più acclive (a tratti rupestre) è scolpito nella formazione compatta/tenace della Dolomia Principale, il fianco sinistro (più dolce) è modellato nelle rocce, tenere e degradabili, del Basamento metamorfico (filladi). La Val Imperina, tuttavia, è nota soprattutto per le sue miniere, rimaste attive, pur con alterne fortune, per oltre cinque secoli (dal 1400 al 1962). Nel distretto di Val Imperina venne a lungo coltivato un ragguardevole giacimento di solfuri (soprattutto pirite cuprifera). Dalla pirite cuprifera (solfuro di ferro e rame), attraverso un complesso processo metallurico (torrefazione, lisciviazione e fusioni ripetute; vedi note) si otteneva alla fine del rame metallico malleabile di buona qualità, apprezzato soprattutto per l'elevata resistenza all'alterazione (usato ad es. dalla Serenissima Repubblica di Venezia, tra il 1600 e la fine del 1700, per la fabbricazione di cannoni, per il rivestimento delle navi e per la monetazione). Alla fine dell'800, in seguito al crollo del prezzo mondiale del rame (conseguente alla scoperta di enormi giacimenti nel Sudamerica), la produzione di Val Imperina si ritrovü in breve "fuori mercato". Con la gestione Montecatini (1910-1962) si operò una riconversione dell'attività, con l'utilizzo della pirite per la produzione di acido solforico (a sua volta impiegato dall'industria chimica per produrre fertilizzanti).
In Mattinata Museo Mineralogico Paleontologico di Agordo. Eventuali costi per la visita ve li comunicherò in seguito.
Pranzeremo all'Ostello del Centro Minerario, con cucina tipica agordina (17€ a persona).
Pomeriggio, visiteremo il Museo della Val Imperina ed il percorso attrezzato
Partenza ore 8.30 dal Parcheggio Sportler TV SUD
Ritorno a TV verso le ore 18.00
Non serve lo zaino, abbigliamento da "scampagnata"!!! Questa è un'uscita adatta anche ai cuccioli di dinosauro!!

Saluti
Alessandro





giovedì 2 giugno 2011

2a USCITA DOMENICA 19 GIUGNO

Domenica 19 Giugno (orignariamente il 12 giugno ma spostata per tempo instabile) andremo alla scoperta delle Impronte di Dinosauri sul Monte Pelmo a Forno di Zoldo. Queste impronte, scoperte da Vittorino Cazzetta, al quale è dedicato il museo di Selva di Cadore, immortalano il passaggio di tre diverse "Famiglie" di dinosauri:
Coleurosauri, piccoli rettili carnivori dell'ordine Saurischia, sottordine Theropoda.
Prosauropodi, un sauropode erbivoro di grosse dimensioni. ( Ordine: Saurischia, Sottordine Sauropodomorpha)
Orinitischi, piccolo dinosauro erbivoro con il becco.
Maggiori informazioni e dettagli li trovate sul web e le vedremo al museo Cazzetta di Selva di Cadore.
Le impronte si trovano su un masso di dolomia, caduto dalla parete del Pelmo, sua originale posizione.